6/02/2016

Una VITA per un SOGNO


L'uomo ama il rischio, da sempre. Dall' antichità ai giorni nostri, il rischio é parte integrante della vita umana e, quando non lo é, l'uomo lo ricerca, come affermava Pascal nei suoi Pensées:" Le malheur des hommes vient d'une seule chose, qui est de ne savoir pas demeurer en repos". É un istinto innato, di cui si possono trovare le origini dalle prime migrazioni degli ominidi, tempi in cui il mondo era sconosciuto e pericoloso, ma che veniva comunque affrontato per la sopravvivenza.
Senza rischiare non si può sognare, in tutti i campi, da quello finanziario e politico a quello sportivo. Il rischio poi permette di superare i propri limiti, permettendo il raggiungimento di traguardi impensabili.

Questi sono dunque alcuni dei motivi per cui sono nati sport molto pericolosi, molte volte a stretto contatto con la morte, come la Formula 1. Ed è qui che si inserisce la nostra storia, che mescola un sogno con la crudeltà del fato.
Jules è un ragazzo semplice, di origini italiane, ma di passaporto francese. Da sempre appassionato di corse, riesce a entrare in quel mondo da lui sempre sognato, poi, nel 2009, la svolta : dopo alcuni giri sul circuito di Jerez de la Frontera, la Scuderia Ferrari lo inserisce nel suo programma per giovani piloti. 
Inizia così il sogno, dalla F3 ai vertici della GP2 in pochi anni e nel 2013 messo alla guida di una poco nota scuderia, la Marussia, appena entrata nel prestigioso paddock di F1.
Nonostante i risultati poco incoraggianti ottenuti in quegli anni, Jules non demorde, perché sa che con il duro lavoro e la pazienza si possono ottenere grandi risultati.
Nel 2014, infatti, durante il Gran Premio di Monaco, arriva la sua incoronazione diventando infatti il primo pilota Marussia a conquistare punti utili per il mondiale costruttori.
Il sogno sta diventando realtà, ormai terzo pilota ufficiale Ferrari, entro pochi anni sarebbe diventato prima guida, portando un soffio di aria fresca in una scuderia al collasso e andando a sostituire un Kimi Räikkönnen ormai stufo di un mondo corse solamente più capace di muovergli pesanti critiche.
Suzuka, Gp del Giappone 2014, una pioggia torrenziale si abbatte sul circuito, quasi una fotocopia del 1976 a Fuji. Il fato colpisce inaspettatamente, durante un giro con safety car, Jules perde il controllo della vettura in curva e si scontra con una gru mal posizionata per la rimozione dell'auto di un altro pilota. Lo scontro é violentissimo, Jules batte la testa contro la scocca del mezzo.
Ed è cosi che, il 21 luglio 2015, la favola trova la sua triste conclusione.

Ancora una volta ci troviamo di fronte a una realtà crudele, che colpisce senza preavviso, nei modi più inaspettati e non lascia spazio alla realizzazione di un sogno, ma ciò non deve impedirci di sognare, perché : " Senza di esse (illusioni), io non sentirei la vita che nel dolore o nella rigida e dolorosa indolenza" - Ugo Foscolo, Le ultime lettere di Jacopo Ortis.
Se ci si riflette attentamente, la stessa totalità della vita è da ritenersi come un semplice sogno, da cui ci si può "risvegliare" in modo improvviso analogamente al modo in cui ci si è finiti dentro.

Et merci Jules, cet article est pour toi.

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