Orazio, in una delle sue Odi che più è divenuta famosa, scriveva: "carpe diem, quam minimum credula postero". Letteralmente, si potrebbe tradurre come "cogli l'attimo, quanto meno possibile fiduciosa nel domani". Il consiglio dello scrittore latino è quello di godere i piaceri della vita (spesso da lui identificati simbolicamente con il vino), perché non sappiamo cosa ci riserverà il domani.
In altre parole, Orazio invita il lettore a vivere intensamente il presente, senza pensare ad un futuro che gli rimarrà sempre sconosciuto. Il messaggio deve però essere letto in chiave epicurea, in quanto l'autore in questione era seguace della suddetta filosofia. Innanzitutto, il piacere deve essere gustato ed assaporato sempre con moderazione: in un'altra Ode Orazio offre al suo ospite del vino in piccoli bicchieri proprio per questo motivo. In secondo luogo, si può notare come la morte non impaurisca lo scrittore, ma venga considerata come termine del tempo terreno in cui si può raggiungere la felicità, la quale va quindi ricercata prima che la morte sopraggiunga.
Ora, questa visione della morte non è poi così brutta, anzi. È inutile cercare di sviare il discorso, perché è la fine a cui tutti, nessuno escluso, andremo incontro. Quindi, affrontiamo questo argomento con la giusta consapevolezza: se tramite la morte riusciamo a dare più senso alla vita, ben venga. La concezione epicurea è molto utile al riguardo e senza dubbio può aiutarci a vivere più intensamente.
Se pensiamo però al futuro, cosa che Orazio ci invita a non fare, si aprono degli scenari completamente diversi. Un ragazzo che punta ad una carriera professionale elevata, ad esempio a diventare ingegnere, non potrà permettersi di godersi i piaceri della vita tutti i giorni e senza pensare al domani. Assolutamente no. Al domani ci deve pensare eccome. Probabilmente dovrà frequentare un liceo e poi indirizzarsi verso l'università che gli permette lo sbocco lavorativo da lui agognato. Sono circa 10 anni di sudore e duro lavoro, ma, raggiunto l'obiettivo, la persona in questione avrà il privilegio di fare per molti anni il lavoro che più gli piace. Magari non si sarà rilassato molto negli anni precedenti, ma ne sarà valsa davvero la pena. E potrà dire che l'attimo l'avrà colto eccome.
Il messaggio finale è dunque questo: cercate di dare il massimo oggi per poter raccogliere i frutti migliori domani.
Ah, dimenticavo. Carpe diem.
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