5/08/2017

Intervista a Edwin A. Abbott



Edwin Abbott Abbott nato a Marylebone nel 20 dicembre 1838 e morto a  Hampstead il 12 ottobre 1926 è stato uno scrittore, teologo e pedagogo britannico. È noto principalmente per il suo romanzo Flatlandia che segue le avventure di un quadrato in uno spazio bidimensionale e della sua scoperta della terza dimensione.




Buongiorno signor Abbott, innanzi tutto vorrei ringraziarla per averci concesso un'intervista in esclusiva dall'aldilà!
Ma non c'è di che, piuttosto dovremmo ringraziare il nostro Signore che mi ha permesso di apparire qua, in forma materiale, per rispondere alle vostre domande.
Se lei è d'accordo allora comincerei subito con le domande: Newman nell'antologia "The World of Mathematics" ha affermato che il suo racconto "Flatlandia" è "la sola difesa di Abbott contro l'oblio": dall'alto delle suo oltre quaranta pubblicazioni tra manuali scolastici, studi sui testi sacri e lavori di teologia, come si sente di rispondere a Newmn?
E chi sarebbe, questo Newman? Come si permette di mancare di rispetto in questo modo? È chiaro che i giovani non hanno più rispetto! Potrei essere suo nonno e osa parlarmi in questo modo? Probabilmente sarà uno di quei nietzschiani esaltati che se ne vanno in giro a proclamare la morte di Dio e non hanno un minimo di rispetto per la fede altrui, ecco, è certamente così!

Bene, reverendo Abbott, entriamo subito nel tema per cui avevamo fissato questo incontro, le lascio la parola.
Ecco, ho chiesto a Dio in un giorno di pausa dalle attività del Paradiso perché, osservando come si è evoluto il mondo, trovo inconcepibile che nessuno sia riuscito a estrapolare dal mio libro più famoso, Flatlandia, il suo significato più profondo: la prova che la Madonna è stata vergine per tutta la vita, prima, durante e dopo il parto!
Come signor Abbott? Ammetto di aver letto il suo libro, anche più volte, ma non ho mai trovato nulla del genere...
Bhe, è presto detto! Ovviamente spiegare come la Santa Vergine sia rimasta vergine prima del concepimento è fatto da poco: in quanto donna di valore non si sarebbe mai concessa a nessuno prima del matrimonio.
La seguo, ma per quanto riguarda il concepimento?
Osservi quest'immagine:
È un famoso episodio del suo libro: quando la sfera piomba nella stanza del quadrato e questo si spaventa perché non è passata dalla porta.
Vedo che capisce in fretta, siamo sulla buona strada. Vede bene anche lei che per la sfera è facile entrare nella casa del quadrato senza passare dalla porta perché può muoversi nello spazio a tre dimensioni, mentre il quadrato solo in quello a due e deve passare per forza dalla porta. Similmente dovrebbe essere facile per qualcosa che si può muovere in quattro dimensioni entrare all'interno di un solido tridimensionale senza toccarne le pareti. Ed è così che Dio ha fecondato Maria! Passando per la quarta dimensione! 

E per quanto riguarda il parto?
È molto semplice: con lo stesso metodo con cui Cristo c'è finito dentro, Cristo deve uscirci, senza toccare le pareti! Per la quarta dimensione! Potrei spiegarle anche come sarebbe possibile ottenere otticamente un parto molto simile a quello naturale introducendola a un discorso su angoli e piani, ma rischierei solo di annoiare i vostri lettori inutilmente: in fondo stiamo parlando di un parto miracoloso, anche se il bambino apparisse magicamente a tre metri dalla vergine piuttosto che tra le sue calde gambe sarebbe più che accettabile: si tratta del figlio di Dio. Ma sto divagando un po' troppo.

Signor Abbott i suoi ragionamenti non fanno una piega, vorrei solo chiederle un chiarimento: è proprio sicuro che Dio possa fecondare una donna attraversando la quarta dimensione e poi estrarre il bambino dall'utero nello stesso modo? Insomma, ho capito tutto, ma non sono così sicuro che il Padreterno possa agire in tutte quelle dimensioni e più che altro il metodo mi sembra abbastanza complesso per un Dio onnipotente.
Orsù, è onnipotente; l'ha detto pure lei. Quindi per forza deve poter agire sulla quarta dimensione! Non faccia disquisizioni inutili, Dio agisce come lo so io insomma.

Bene Reverendo, l'intervista finisce qui. Mi permetta di dire almeno che se esistesse un premio per le pseudoscienze dovrebbe portare il suo nome. E dica a Dio o chi ne fa le veci di tenermi caldo il posto, che prima o poi tocca a tutti.
Non se ne preoccupi, la sua sedia è già abbastanza calda.

"Mano destra e mano sinistra sono in realtà perfettamente congruenti. E l'impossibilità di farle coincidere non ha nulla a che fare con ciò. Si potrebbe calzare il guanto destro alla mano sinistra, se lo si potesse rivoltare nello spazio a quattro dimensioni."
Ludwig Wittgenstein - Tractatus Logico-philosophicus - 6.36111

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